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- Pubblicato: Lunedì, 05 Ottobre 2020 20:43
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Il 3 ottobre del 2010 prendeva il via l’iniziativa “Centopiazze per la sfida educativa” organizzata dall’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), con l’obiettivo di gettare un ponte simbolico tra passato e presente, tra l’Italia del dopoguerra e l’Italia di oggi altrettanto disorientata, tra l’emergenza educativa di allora e quella di oggi, e di creare alleanze valoriali fra tutti i soggetti coinvolti nell’azione educativa.
La scelta della piazza aveva allora il valore di un vero e proprio “invito all’agorà”, centro e simbolo della comunità, del ritrovo e delle relazioni, per richiamare l’attenzione di tutti sulla necessità di considerare l’educazione priorità irrinunciabile su cui investire in corresponsabilità tutti e ciascuno. L’educazione infatti non è questione riservata al contesto familiare e scolastico, ma coinvolge tutte le dimensioni e i contesti in cui si vive e si cresce.
Oggi, l’emergenza Covid -19 ci impedisce di utilizzare la piazza reale, ma attraverso la virtualità del web, ci consente di ritrovarci seppur a distanza, per accendere i riflettori della società civile sulle problematiche educative che riguardano la dimensione antropologica ed etica dell’oggi, che si caratterizza per il suo essere carico di incertezze ma anche di nuove sfide, da quella esistenziale a quella economica, a quella digitale, a quella ecologica, a quella dell’incertezza stessa come afferma Morin.
È questo il nostro modo per celebrare la giornata mondiale degli insegnanti che durante la crisi della pandemia, hanno dimostrato di possedere una grande leadership e una capacità di innovazione nel garantire il raggiungimento dell’obiettivo educativo globale di non lasciare indietro nessuno.